El Mariposario:
Un portale sensoriale che riporta alla presenza, lungo un sentiero costeggiato da farfalle
‘All'inizio, quando ci si trova davvero nella giungla, si può provare una sensazione di disagio. Ma poi... qualcosa cattura l'attenzione, perché è ciò che accade in natura, e la cosa successiva che si nota è che la sensazione del tempo scompare. È proprio per questo momento essenziale di esistenza che voglio invitare le persone a provare attraverso El Mariposario.’ — Marleen, Fondatrice di Jungle Magic
Dalya, Christian and Marleen at the start of the trail
20 Marzo 2025
Ho incontrato Marleen grazie a un comune rispetto per il mondo naturale. All'epoca, ero tornata in Costa Rica, alla ricerca di uno stile di vita che rispecchiasse l'esistenza off-grid che avevo vissuto in Sardegna. Stavo seguendo un'esigenza interiore; ero attratta da un tipo di spazio in cui la musica della natura non fosse soffocata dallo spessore dei muri di cemento, dove la sua presenza fosse anche dove dormivo, mangiavo, e mi lavavo. Un luogo in cui la natura non venisse trattata architettonicamente come uno sfondo scenico, ma vissuta come la forza che è veramente; una forza che detta il ritmo e non ti lascia altra scelta che ascoltarla, comunicando pienamente con essa.
Ricordo di aver visitato la proprietà di Marleen per la prima volta e di aver notato diversi cartelli in legno dipinti a mano disseminati lungo il sentiero grezzo. Erano decorati con disegni di farfalle, frecce direzionali e uno, più vicino al nucleo della sua casa, portava il nome El Mariposario. Capii il perché. Il sentiero pullulava di farfalle, specie che non avevo mai visto prima. Sembrava di camminare in un dipinto in movimento, con i colori che si dispiegavano a ogni passo. Non era un giardino delle farfalle in senso stretto, ma lo era per natura; un risultato dell'ecosistema protetto e intatto della giungla.
In seguito, Marleen mi raccontò del suo progetto e di come El Mariposario fosse un tour che aveva creato per invitare gli altri a visitare la proprietà e poter conoscerne e sperimentarne la portata della sua essenza.
"Le farfalle sono un ottimo modo per attirare le persone nella proprietà, ma una volta lì, scopriranno... non voglio dire qualcosa di completamente diverso, ma scopriranno molto di più di una 'farfalla'."
Qui, non si impara semplicemente a conoscere la flora e la fauna attraverso il loro nome scientifico. Le si impara con tutto il corpo: attraverso l'olfatto, il gusto, il tatto e l'inquisizione. È un portale che ci ricorda della nostra capacità umana di interagire in piena presenza, di percepire quelle che sembrano realtà "nascoste" e di comprendere il linguaggio più profondo della vita: la nostra comunione telepatica con il mondo vivente. Non è mitico. È semplicemente parte della nostra natura umana, sminuita e negata da una vita di sovrastimolazione e stacco dalla natura.
Ricordai una conversazione che avevamo avuto un pomeriggio, sdraiate sul pavimento di legno accanto alla cucina aperta, sulla vita sostenibile e su come entrambe capissimo perché potesse sembrare così distante a molti. Come i sistemi che ci circondano siano progettati per intorpidire i nostri sensi e mantenere le persone disconnesse e dipendenti da strutture che non le sostengono veramente. Mi sembrò naturale propormi di filmare video dei suoi tour, per aiutarla in qualsiasi modo a condividere uno scorcio dell'intelligenza vivente della sua terra, così com'è.
A un certo punto, a metà conversazione, Marleen disse semplicemente:
"La natura si prende sempre cura di sé stessa. Sì, mi affido alla natura, ma credo anche in lei e mi fido di lei, sai?"
Marleen vive davvero in un rapporto diretto con la natura: la sua acqua proviene dalla pioggia, raccolta in cisterne, il suo cibo cresce nel terreno che la circonda, la sua casa e i suoi mobili sono costruiti con il legno raccolto dagli alberi caduti. Ha iniziato a raccontarmi di come lei e suo marito realizzano tutto a mano: gli scaffali, le panche, le tele di legno per la sua arte delle farfalle.
Mentre parlava, mi sono ritrovata a guardare uno dei suoi sgabelli di legno fatti in casa. Qualche giorno prima, la corteccia si era staccata da sola. Quando è successo, ha sorriso e ha detto:
"Oh, bene, un'altra fruttiera."
Mi ha fatto ridere, perché era vero. La corteccia, arrotolata su se stessa, era diventata un bellissimo vassoio organico. Sotto, la gamba dello sgabello era esposta, nuda e punteggiata di intricati fori lasciati dagli insetti, che un tempo vivevano al suo interno. Era ipnotizzante poter sbirciare in qualcosa di altrimenti invisibile, questo mondo sotterraneo, oltre la superficie, che rivelava impronte di piccole vite e le loro storie scolpite nel tempo.
Questa stessa essenza vive a El Mariposario. La capacità di vedere valore in ciò che già esiste, lasciando che i tempi e la creatività della natura influenzino la propria. I tour in sé non sono plasmati dalla logica del profitto a spese della natura, ma nascono da una domanda viva: come si può sostenere una terra sacra all'interno di un sistema capitalista e condividerne l'importanza, senza trasformarla in qualcosa che non è?
Il primo tour di apertura di Marleen è stato plasmato dalla sequenza naturale di chi si è presentato, quel che la terra offriva in quel giorno e quali ostacoli si erano presentati: una proprietaria terriera che condivideva la sua vita nella giungla, il suo legame con gli animali e le piante della sua terra, un'amica erborista attratta dalla curiosità e dalla vicinanza, e una guida ornitologica con il binocolo in mano, e apparentemente fuori posto, eppure esattamente sulla via giusta, incontrata per caso mentre mi dirigevo verso la proprietà di Marleen. Mossa dall'intuizione, Marleen lo ha invitato a unirsi alla passeggiata, intuendo che lui e il suo binocolo avrebbero apprezzato e si sarebbero sentiti in sintonia con i sentieri della terra. Con altrettanta fiducia, lui ha accettato apertamente ed è entrato.
Questo è ciò che distingue El Mariposario: non è una performance preparata o un tour commerciale. Come tutte le cose veramente viventi, non c'è un itinerario fisso, solo la vita che scorre con elementi umani e non umani che collaborano in tempo reale. E quell'incertezza, quella qualità grezza, al di là dei condizionamenti umani, è il dono.
Behind The Scenes: Christian and I interacting with the Heart Of Palm
Behind The Scenes: The Spontaneous Team Of Four Together
Behind The Scenes: Camera and Sour Cane in hand, Marleen with her Machete
Il reddito che Marleen ricava dai tour non è sottratto alla terra, ma vi ritorna, garantendone rigenerazione e continuità. È un flusso economico più sensibile e intenzionale, radicato nella reciprocità. Ne beneficia la terra, il suo guardiano e il paesaggio interiore di chi la visita.
In un mondo saturo di esperienze artificialmente prodotte, la domanda più profonda che la giungla pone è piuttosto semplice:
Il valore risiede nell'esclusività artificiale che appare "speciale" ma sfrutta la natura?
E nelle apparenze estetiche che ci disconnettono dal mondo vivente?
Oppure in luoghi che ci radicano più profondamente in ciò che è reale?
Dovremmo continuare a dedicare le nostre energie a ciò che impoverisce noi e il mondo che ci circonda quando realtà come questa esistono ancora?
Invece di essere uno specchio che frammenta e distrae, El Mariposario è uno di quei portali trasparenti che riflettono direttamente il tuo vero sé.
Grazie mille per aver letto. Speriamo che noi tutti possiamo continuare a interrogarci, rivalutare e riconnetterci con ciò che conta davvero in questa vita che abbiamo sulla terra.
Per prenotare un tour con Marleen o collaborare con lei, clicca quiPer sostenere il lavoro di Marleen, clicca qui (sto aspettando il link, hehe)